“Ricostruiamo la politica” è un volume che risponde ad alcune domande: Quali sono le caratteristiche dei populismi europei? Quali riforme mancano al Paese? Quale contributo possono dare i credenti e la Chiesa in Italia alla vita pubblica? Quali sono i temi utili e urgenti del pontificato di Francesco che possono aiutare la vita sociale e politica?
Il volume, per servire da bussola, offre criteri e proposte concrete per rilanciare il dibattito politico nei luoghi vitali della società e delle istituzioni. Il lettore avrà un confronto sui modelli di integrazione, sulla riforma del servizio pubblico; sulle riforme costituzionali bloccate. Ma anche sulla riforma del lavoro, della giustizia, della pubblica amministrazione e altre ancora.
Nella prefazione di Marta Cartabia, vice Presidente della Corte Costituzionale si legge: “L’Autore difende il pluralismo delle scelte possibili in campo politico quando sottolinea che la vera sfida non è l’unità politica dei cristiani, ma come costruire l’unità nel pluralismo. Nelle sue riflessioni sembra di avvertire un’eco della nota affermazione di Giovanni XXIII: «In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas», peraltro riferita all’ambito teologico. Di qui l’insistenza sul bisogno di luoghi di riflessione, di pensiero, di elaborazione di idee: luoghi di incontro e di condivisione, ma di carattere esclusivamente “pre-politico” e “pre-partitico”. La parola chiave è “discernimento”, l’arte di vagliare per prendere una decisione: un’arte da esercitarsi con il sostegno di luoghi di intersezione dove mettere in atto il processo di riconoscimento, interpretazione e scelta in relazione ai problemi della contemporaneità, che l’Autore identifica e segnala all’attenzione del lettore”.
Nella vita politica come in quella personale, il discernimento è una lotta che porta alla costruzione del bene comune, un’arte che realizza umanamente chi la pratica e come conseguenza dona «coraggio, forza, consolazioni e pace», scrive Ignazio di Loyola. Tecnicamente, il discernimento politico si caratterizza per un fine e un metodo. Il fine è quello di compiere scelte concrete da prendere nello spazio pubblico vagliandole attraverso princìpi e comportamenti che fondano la convivenza civile. Le riforme politiche o le sentenze delle Corti Costituzionali europee, ad esempio, sono processi di discernimento. Le tappe di questo processo sono opportunamente riassunte da Francesco nell’Evangelii Gaudium quando parla dei verbi: “riconoscere”, “interpretare”, “scegliere”.
È su queste tre tappe che sono strutturati i capitoli di questo volume. Nel primo si offrono criteri di discernimento per “riconoscere” le caratteristiche dei populismi europei: dalla negazione delle minoranze al superamento delle categorie di destra e di sinistra politica; dalla disintermediazione alla comunicazione diretta dei leader; dall’idea di popolo puro alla delegittimazione delle istituzioni; dal fenomeno del tecnopopulismo alle forme di democrazia diretta. Discernere significa anzitutto analizzare il contesto per capire i linguaggi, le scelte, gli elementi antropologici ed etici, la direzione politica verso cui è diretta la cultura populista europea.
Il secondo capitolo riporta alla memoria e “interpreta” alcune riforme mancate e fornisce elementi per dibattere nello spazio pubblico quale modello di integrazione adottare per gli immigrati; quale riforma del servizio pubblico proporre per garantire la coesione sociale; quali riforme costituzionali approvare dopo il referendum del 2016. Il terzo capitolo invita a “scegliere”: dall’impegno dei cristiani in politica, al modo in cui realizzare i temi “politici” del pontificato di Francesco, come la riforma del lavoro, della giustizia e dello sviluppo umano integrale, fino alla formazione pre-partitica per selezionare una nuova classe dirigente. In politica ogni scelta di bene e ogni testimonianza di servizio sono un appello sorgivo alla coscienza matura di un popolo per risvegliarlo e nutrirlo di vita. A tre condizioni però: ricostruire un sogno sociale in cui la costruzione del bene comune prevale sull’interesse personale; connettere le esperienze virtuose della società per farle diventare politiche; «dire la verità a se stessi. Il discernimento è una scelta di coraggio» ha sottolineato Francesco. La sfida è ripartire da qui.
P. Bartolomeo Sorge, a cui è dedicato il volume, ha recentemente scritto in un suo tweet: “Un partito di cattolici? Il canale non serve se manca l’acqua. I cristiani in politica si abbeverino all’unica Sorgente con entusiasmo, moralità e competenza. L’acqua,quando c’è, si fa strada da sola”.
Da dove ripartire davvero? Da un’esperienza di formazione pre-partitica che prepara e seleziona una nuova classe dirigente e connettere le esperienze virtuose presenti nella società italiana.
Qui puoi approfondirla: https://pensarepoliticamente.net/
Il discernimento in politica è una lotta che porta alla costruzione del bene comune, un’arte che realizza umanamente chi la pratica, un appello alla coscienza di un popolo per risvegliarlo e nutrirlo di vita.
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