Ci sono parole di vita che vanno lette e meditate. Come quelle che ha scritto Rebecca, pubblicate da Novaraoggi. Rebecca si sta curando perché quando alcune cellule impazziscono nel nostro fragile corpo, vanno annientate. Ma la chemio è pesante, per chi la deve sopportare, per le persone vicine che ti vogliono bene e anche per quelle che scappano per paura. Eppure qui c’è il segreto per illuminare il buio.
Le sue righe le ho lette per caso domenica mattina presto, l’unico momento in cui Roma è silenziosa. Ero mezzo addormentato, poi poco a poco sono stato rivesgliato da parole profonde che toccano l’unico nostro destino. In mezzo a tante parole inutili e gridate che leggo, queste sono state un appello alla mia coscienza, hanno richiamato il fondamento del vivere. Così le ho scritto per chiederle il permesso di condividere le sue parole. Mi ha subito risposto con molta dolcezza: “Forse il modo migliore per dare un senso alla malattia è proprio quello di aiutare gli altri, quelli che la stanno vivendo ora e quelli sani che hanno però perso il senso del valore inestimabile della vita”. Già, mi dicevo, invece di chiudersi si è aperta e chiede a tutti di stare dalla parte della vita. Gli antichi, nel loro insegnamento, sembrano parlare di lei: «Una freccia può essere scagliata solo tirandola prima indietro. Quando la vita ti trascina indietro con le difficoltà, significa che ti sta per lanciare in qualcosa di grande. Concentrati e prendi la mira».
Ma non è finita. Quest’estate bisogna cantare tutti con lei. Insieme a una quarantina di altri ragazzi de “Il Progetto Giovani“, della Pediatria Oncologica della Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale di tumori di Milano ha inciso una canzone. Vabbè per me lei è la più bella e la più elegante… ma anche gli altri ragazzi sono super. Ok, adesso però dobbiamo cantare con loro, sotto trovate video e testo. Lo scorso anno hanno superato il milioni di visualizzazione, ma con Rebecca dobbiamo superare la canzone dello scorso anno.
Ultima cosa. Bravi bravi ai medici dell’ospedale. Non sempre la personalizzazione cresce con la tecnicizzazione della medicina, che è sempre più concentrata sull’azione del «curare» (to cure), invece loro sono riusciti a «prendersi cura» (to care) del mondo affettivo, relazionale, psicologico e spirituale dei ragazzi. Queste dimensioni sono terapeutiche, faranno guarire i ragazzi… e anche noi.
Forza forza forza Rebecca, grazie grazie grazie!!!
E adesso si canta:
Il tempo è un po’ lunatico,
la finestra sembra un acquario,
lo zaino è pronto e partirò,
stanotte già lo so, che non dormirò
ma canterò.
oheeeeoeee,
la danza della pioggia al contrario che fa (che fa?).
oheeeoeee,
l’estate non si può fermare
il temporale passerà.
Che bella estate,
anche se piove sorriderò,
perché sei tu l’estate
se balli insieme a me
balla e non pensare più.
Un raggio diplomatico
ferma ogni pensiero malinconico,
la sera poi è una magia
cerco quella stella che ci illumina ed è sempre là.
oheeeeoeee,
la danza della pioggia al contrario che fa (che fa?).
oheeeoeee,
l’estate non si può fermare,
il temporale passerà.
Che bella estate,
anche se piove sorriderò,
perché sei tu l’estate
se balli insieme a me
balla e non pensare più.
“Quando non danzi, la pioggia si poggia si accumula.
Ma se ti muovi in avanti, lei fa ritorno alla nuvola.
Quindi mi aspetto il sereno anche se dal cielo fulmina,
quindi ti aspetto sul treno che fischia a ritmo di musica.
Se viaggi con me dal finestrino avrò sempre una vista da sballo.
E le rotaie saranno come una pista da ballo,
viaggeremo di notte così se mi chiederai della destinazione.