In alcune pagine della Scrittura, come per esempio quella delle tentazioni di Cristo, si parla del Diavolo che letteralmente significa colui che divide. Se in comunione con Dio ci è donato un equilibrio, lontani da Lui si frattura l’armonia all’interno dell’uomo e con gli altri. Lo scrive anche Dante: “E vidi dietro a noi un diavol nero Correndo su per lo scoglio venire”. Lo ripete anche la sapienza popolare nei proverbi: “il diavolo insegna a far le pentole, ma non i coperchi” (le malefatte finiscono sempre per venire alla luce), oppure “la farina del diavolo va tutta in crusca”.
Ha scritto p. Fausti: “Innanzi tutto il diavolo divide l’uomo da Dio e dalla sua parola, quindi da sé stesso (“sono nudo!”, rispose Adamo a Dio), poi dagli altri, e infine dalla natura. Così resta sempre più solo, abbandonato,”desolato”, appunto, in una solitudine sempre maggiore e senza confini. Cessa la sua relazione fondante: diviso da Dio, di cui è immagine, perde la propria identità. Si spezzano quindi le altre relazioni; e lui resta nell’oscurità del nulla, senza sapere chi è, da dove è e verso dove va. E’ turbato e sconvolto, pieno di paura, sospeso in un vuoto vorace che inutilmente cerca di riempirsi con illusori piaceri. E’ agitato, incapace di agire liberamente, esposto a tutte le tentazioni, senza fiducia, senza speranza e senza amore.
La noia e la pigrizia, l’immobilismo e la mancanza di entusiasmo per tutto ciò che è bene, la tristezza per tutto il male che vede o teme, diventa la sua prigione, la gabbia dalle pareti di gomma che lo chiude sempre di più in se stesso, senza più capacità di relazione.
Il nemico, oltre che diavolo, è chiamato anche satana,. che vuol dire accusatore, pubblico ministero – il contrario di”Paraclito”, l’avvocato difensore. Implacabilmente, dopo averti condotto nelle tenebre, punta il dito contro di te, per schiacciarti ulteriormente e persuaderti che per te questa situazione è la giusta punizione, dalla quale non uscirai mai. Non dare ascolto ai sentimenti che ti bloccano, liberatene ricorrendo a quelli contrari. La parte negativa, e fondamentale, del cammino spirituale è togliere quel”pieno di vuoto” che impedisce di accogliere la pienezza di Dio. Le desolazioni, se non avvertite e conosciute, portano al male, e dal male al peggio. Sentile e riconoscile; ma dissenti da esse. Non coltivarle: sono l’albero della morte”.
Per riconoscerlo bisogna essere attenti. Il diavolo non è un mostro che fa paura. Dai mostri tutti scappano! Lui si presenta sempre sub specie boni, sotto apparenza di bene, è bello, seducente, ricco e potente, conosce la Scrittura a perfezione e sa chi è Dio. Conosce tutti i nostri punti deboli e promette di dare potere, ricchezze e fama. Anzi, chi fa “il patto del diavolo” gli viene dato tutto.
Solo una cosa non conosce e non sa fare: non sa amare! Non solo non conosce l’amore, ma ha deciso di non voler amare. E il suo regno è l’inferno, l’assenza di Dio.
Se il suo pungiglione è la morte, il siero della vita è compiere un’opera di misericordia, sia essa corporale — dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, ospitare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti —, sia essa spirituale: istruire gli ignoranti, consigliare i dubbiosi, consolare gli afflitti, correggere i peccatori, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Contro queste azioni non può fare nulla. Anzi è vinto!
Grazie! e sempre vivo è il ricordo di Silvano Fausti, che insieme a Padre Beck ha insegnato a conoscere ed amare -pregare la Scrittura! Centro Sacro Cuore , Reggio emilia