Forse interessa poco, ma al di là delle ragioni politiche molto spesso gridate e degli interessi delle forze in campo è ancora possibile rimanere sul merito delle modifiche della Carta Costituzionale.
Ecco le 9 modifiche più importanti. Voteremo su queste:
1. La fiducia al Governo sarà data e tolta dalla sola Camera dei
Deputati, come avviene in tutte le democrazie parlamentari.
2. I componenti del Senato saranno 95 elettivi (invece degli attuali 315) e 5 nominati dal Presidente della Repubblica, più gli ex presidenti della Repubblica. In Germania i senatori sono 69.
3. Salta il bicameralismo perfetto. L’Italia è l’unico Stato nell’EU ad averlo. Per approvare le leggi viene introdotto un procedimento monocamerale per la maggioranza delle leggi e rimane il procedimento bicamerale come garanzia, che riguarda solo poche e importanti leggi di particolare importanza (ad esempio le leggi costituzionali).
4. Il Senato controllerà la formazione e l’approvazione delle leggi: potrà proporre entro tempi brevi (da 10 a 40 giorni, a seconda dei casi) modifiche ai testi approvati dalla Camera sulle quali quest’ultima decide in via definitiva.
Il Senato diventa delle Autonomie ed è ponte con l’UE ma soprattutto svolgerà attività di controllo: sull’attuazione delle leggi, sull’attività delle pubbliche amministrazioni, sull’impatto nei territori delle politiche della Unione Europea.
I senatori saranno mantenuti dalle Regioni e saranno coperti da immunità parlamentare nell’esercizio della funzione di senatore per garantirli davanti ai deputati. Verranno eletti due volte: dall’elettorato e dai Consigli regionali.
5. I decreti legge che in questi ultimi 15 anni hanno telecomandato il Parlamento dovranno contenere misure immediatamente applicabili, e il loro contenuto dovrà essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo. Cesserà quindi l’abuso dei decreti legge di cui si serve il Governo.
6. Il governo potrà chiedere alla Camera di deliberare sui progetti di legge di particolare importanza per il governo entro un termine scelto dalla stessa Camera tra 70 e 85 giorni.
7. Sono sottratti alle Regioni poteri di legiferare in materie che riguardano l’interesse nazionale. Apparterranno allo Stato le competenze sulle grandi infrastrutture strategiche, sul coordinamento della finanza e del sistema tributario, sulla tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, porti e aeroporti civili di interesse nazionale e internazionale. Molte di queste aree sono state “assegnate” da sentenze della Corte Costituzionale dopo i ripetuti conflitti Stato e regioni di questi ultimi anni.
8. Sono potenziati gli strumenti di democrazia diretta e i diritti dei cittadini:
– è previsto, per la prima volta, il referendum propositivo;
– le proposte di iniziativa popolare dovranno essere prese in esame dalle Camere nei tempi previsti dai Regolamenti parlamentari mentre oggi restano in genere nei cassetti del Parlamento; si richiedono 150.000 firme.
– Per il referendum abrogativo si dovranno raccogliere 800.000 firme e la proposta è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni per la Camera dei deputati e se è raggiunta la maggioranza dei voti validi.
9. È prevista una nuova forma di controllo sulle leggi elettorali; prima della loro entrata in vigore una minoranza di parlamentari (un quarto dei deputati o un terzo dei senatori) può chiedere alla Corte Costituzionale di verificare la costituzionalità di una qualsiasi legge elettorale; questa possibilità è prevista anche nei confronti dell’Italicum.
Ecco il testo con gli articoli in vigore e quelli che saranno modificati: costituzione-comparazione-articoli
Per approfondire si veda Verso il referendum costituzionale e La Costituzione bella e da riformare
A risultato referendario acquisito, non guasterebbe una riflessione di Francesco Occhetta.
Grazie
Emilio
Grazie l’ho scritto su Civiltà Cattolica Oltre il no al referendum