Sono tre poesie di Davide Maria Turoldo, ma anche tre possibili preghiere…
—————————————————————————————————————————–
Vivi di noi.
Sei
la verità che non ragiona.
Un Dio che pena
nel cuore dell’uomo.
(da “O SENSI MIEI… POESIE di D.M. Turoldo 1948-1988” – pag. 53).
—————————————————————————————————————————–
Per favore, non rubatemi
la mia serenità.
E la gioia che nessun tempio
ti contiene,
o nessuna chiesa
t’incatena:
Cristo sparpagliato
per tutta la terra,
Dio vestito di umanità:
Cristo sei nell’ultimo di tutti
come nel più vero tabernacolo:
Cristo dei pubblicani,
delle osterie dei postriboli,
Cristo degli uomini liberi:
il tuo nome è «colui
che-fiorisce-sotto- il-sole».
(da “O SENSI MIEI… POESIE di D.M. Turoldo, 1948-1988” – pag. 517).
—————————————————————————————————————————–
I
La gioia che mi porta la Notte,
dopo l’intramontabile giorno!
Deporre allora la maschera è un rito,
entrare dentro il tempio, il cappello
in mano, andarle incontro
dir preghiere senza parole…
E nel lucido buio, uguale
a un luminoso vuoto, pensare,
ma non sai a che cosa: poi
la dolcezza del dormire:
sarà così la sua venuta?
II
E celare il bisogno di compassione
desiderare presenze amiche
voglia di solitudine e sentirsi
triste fino al pianto
perché nessuno è venuto:
così giorno dopo giorno
sempre in attesa…
III
Ma non è indifferenza, amici,
virtù che non mi appartiene!
Ancora lo spalto mio
è una frontiera:
orrenda è l’aggressione
selvaggia la mischia
i colpi non hanno misura:
ma l’olio più dolce alle ferite
è la vostra amicizia, o cari,
quando fede dà senso anche all’assurdo.
( D.M. Turoldo”Nel lucido buio” – pag. 141).