#Italicum. Un testo imperfetto ma non “pericoloso”. La parola a Ugo De Siervo

Con la saggezza e l’esperienza che lo caratterizza, il prof. Ugo De Siervo, già Presidente della Corte Costituzionale, ha commentato la nuova legge elettorale sulle pagine de La Stampa del 5 maggio (pp. 1 e 25) con questo titolo slogan: Italicum. Un testo imperfetto ma non “pericoloso”.

Ugo De Siervo-slide“Malgrado tante critiche perentorie e spesso eccessive, mosse tattiche ed appelli in difesa della nostra democrazia parlamentare, siamo arrivati all’ adozione da parte del Parlamento di quella che dovrebbe essere la nuova legge elettorale politica. Un testo che può sollevare vari dubbi e che avrebbe potuto essere ancora migliorato, dopo le pur opportune modifiche introdotte dal Senato alla proposta originaria, ma che certo non può essere considerato come pericoloso o stravolgente: si tratta di una legge che mira esplicitamente a favorire la forza politica maggioritaria, garantendole la maggioranza alla Camera dei deputati, ove abbia conseguito almeno il quaranta per cento dei voti al primo turno elettorale, o altrimenti la maggioranza dei voti al ballottaggio fra le due liste più votate. S i tratta, in buona sostanza, di un sistema misto che cerca di salvare, per la parte non interessata dal premio di maggioranza, il sistema proporzionale, mediante il quale sarebbero comunque rappresentate le altre forze politiche; certo, in questo modo si rende palese – forse un po’ pericolosamente – il vantaggio dato alla forza maggioritaria, ma risultati del tutto analoghi o anche più incisivi derivano dal funzionamento dei sistemi elettorali maggioritari, che esistono in grandi democrazie analoghe alla nostra (basta pensare al Regno Unito o alla Francia).
E negli anni passati sono state innumerevoli le critiche ai sistemi proporzionali, mentre erano diffusissime le proposte di tipo maggioritario. Analogo scarto fra ciò che si diceva e ciò che ora si sostiene criticando il nuovo testo legislativo, riguarda le preferenze mediante le quali selezionare i candidati all’ interno dei vari partiti: avrebbe potuto certamente essere migliorato il dubbio punto di equilibrio che è stato configurato fra i capilista ed i candidati da scegliere con le preferenze, ma occorrerebbe ricordarsi anche delle critiche severe che per anni sono state sollevate contro la possibilità che gli elettori esprimessero preferenze. E poi appare davvero sgradevole che ora i candidati dei vari partiti sottratti alle preferenze vengano sprezzantemente definiti «nominati» perfino dagli attuali parlamentari, che sono stati a suo tempo tutti «nominati» in applicazione della legge che vigeva.
Se occorre quindi essere consapevoli che non esiste una legge elettorale perfetta, tuttavia non può sottovalutarsi che il testo adottato presenta un problema serio, perché prevede che ancora per quattordici mesi il nuovo sistema elettorale non possa essere applicato: in tal modo si è cercato di garantire un coordinamento con il ddl cost. che elimina – tra l’ altro – l’ elezione diretta dei senatori (testo peraltro ancora in mare aperto), ed anche di rassicurare i partiti ostili ad ogni anticipazione delle elezioni politiche.
Ma adesso una norma del genere rende del tutto incerta quale sia la legislazione elettorale applicabile nel nostro paese fino all’ inizio del luglio 2016: dinanzi ad una situazione di assoluta necessità, ove si impongano elezioni anticipate, con quale legge si dovrebbe votare per la composizione della Camera e del Senato (ove quest’ ultimo non fosse stato nel frattempo sciolto tramite la legge costituzionale, ancora lontana dalla fine del suo percorso)? Applicando l’ incompleto ed opinabile sistema elettorale di tipo proporzionale riscritto dalla Corte Costituzionale nella sentenza n.1/2014 o tentando avventurosamente di eliminare mediante un decreto legge la norma transitoria? E tutto ciò senza pensare all’ eventuale paradosso di far rieleggere ancora una volta il Senato, per di più con un sistema proporzionale. Forse sarebbe stata opportuna una maggiore riflessione su tutte le conseguenze di accelerare tanto l’ adozione di questa importante legge”.

Vedi anche il parere di Stefano Ceccanti

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