La spettacolarizzazione della politica, le ipotesi interpretative che si trasformano in notizie, il rifiuto della mediazione giornalistica generano tensioni tra politica e giornalismo, tra la democrazia e l’informazione che la narra.
A soffrire è il diritto dei cittadini di informarsi e di scegliere come e con chi farlo. Un nuovo rapporto tra politica e informazione nasce dal coraggio di narrare una politica diversa e di saper interpretare e contestualizzare le notizie per continuare a essere «la vedetta sul ponte di comando della nave dello Stato».
Anche l’Ucsi con l’Osservatorio di Mediaetica nazionale sta monitorando il tema. Non va dimenticato poi che è buona pratica giornalistica fare obiezione di coscienza davanti a logiche che offendono i cittadini. Soltanto il giornalismo può ristabilire un equilibrio per rilanciare la propria autorevolezza.
La sua forza sta nella «luce» che getta sui pilastri del sistema, con cui illumina le proprie fondamenta.
Ne parleremo a Milano, vi aspetto!