Per coloro che vogliono “staccare” dalla frenesia della vita ordinaria e rileggere la propria vita…è possibile vivere una esperienza particolare e profonda che i gesuiti chiamano: Esercizi Spirituali.
Si tratta di una una esperienza di silenzio e di ascolto della Parola di Dio e delle voci che si hanno nel cuore… per ascoltarsi incontrarsi e capire dove rilanciare la propria vita.
Ha scritto un teologo: Se fossi un medico e uno mi domandasse un consiglio risponderei: crea il silenzio! Così soltanto si può udire la parola di Dio (Kierkegaard).
Se vuoi fare questa esperienza ti propongo di viverla dal 30 maggio (cena) al 2 giugno (pranzo) a Villa San Giuseppe, a Bologna. Questo corso sarà guidato dal sottoscritto.
C’è ancora qualche posto…
La casa è in mezzo al verde e immersa nel silenzio. Il clima di silenzio è necessario per cogliere le mozioni interiori che il Signore ispira nel cuore. Le giornate sono scandite dalle meditazioni, dalla celebrazione eucaristica e dal confronto con la guida… ma soprattutto tanto tanto dialogo interiore.
Riporto una parte di una mail di una guida che spiega cosa sono gli Esercizi ad un suo amico:
“Ciao Andrea,
ti racconto qualcosa io degli esercizi ignaziani, perlomeno le cose essenziali.
L’esperienza in realtà è molto semplice, perché si tratta di un itinerario di preghiera personale su brani biblici, esattamente come avviene in un qualsiasi ritiro che tu possa avere già fatto. Ovviamente per un periodo di tempo più prolungato nel quale si viene accompagnati con spunti di introduzione ai brani biblici che vengono proposti, con momenti di “istruzioni” sulla preghiera (delle note di metodo), con qualche momento liturgico e con la possibilità di un colloquio quotidiano con la guida.
Il cuore di tutto è comunque la preghiera personale da vivere nel silenzio e con un certo metodo, perché possa essere davvero un momento di incontro personale col Signore e con ciò che lo Spirito Santo mi vorrà far scoprire, entrando nella dinamica propria di quel determinato brano su cui sono invitato a pregare.
Nel metodo ignaziano ci sta proprio l’acquisire una certa sapienza nel cogliere ciò che si muove dentro di me durante la preghiera (i moti del cuore, gli affetti) e da lì partire per fare ordine nella mia vita. Sia chiaro: niente di magico, specie in due giorni, ma comunque una buona opportunità sia per l’esperienza in sé, sia per ciò che si può imparare e praticare anche dopo, sulla preghiera.
In alcuni casi, come in questi corsi brevi, si chiama poi un padre che abbia una particolare competenza e possa dare un particolare taglio alla scelta e alla presentazione dei brani su cui pregare, così da costituire anche un approfondimento “a tema”, che di per sé non è però tipico degli esercizi, bensì una sorta di adattamento.
Il silenzio non penso sia un problema grosso, seppur richiesto con un certo rigore, perché ci si abitua più facilmente di quanto si possa pensare ed è una delle cose che si gustano di più. L’utilità del silenzio è di provare a lasciare spazio alla parola di Dio, anche nei momenti più improbabili, come passeggiando nel parco o mangiando, ecc. perché il Signore si fa presente nella concretezza delle cose che facciamo e che viviamo, se ci mettiamo in un atteggiamento di ascolto, per cui è importante esercitarsi in questo cercare e trovare Dio in tutte le cose che è tipico della spiritualità ignaziana e ne ha fatto una spiritualità estremamente incarnata e da vivere innanzitutto nella vita attiva, piuttosto che in quella ritirata su di un monte, che è solo appunto un momento in cui “esercitarsi” a questo.
Ti ho iscritto!
A risentirci”
Lorenzo
…Qui e adesso
per mezzo di te,
respiro di vita che trasformi
P. Stutz
Per informazioni o prenotazioni: http://www.villasangiuseppe.org/index.php
Bella iniziativa, peccato non poter venire… il 2 giugno ci incontriamo con alcuni amici per confrontarci sulla crisi della democrazia
http://www.laciviltacattolica.it/it/quaderni/articolo/3117/la-crisi-della-democrazia?/
Spero ci siano altri weekend analoghi per dare un’opportunità a chi non potrà esserci in questa occasione. Fermarsi un momento, fare silenzio, mettersi in ascolto sta diventando sempre più un bisogno essenziale!