Erano quasi le 19,00, le telecamere di Rai Tre stavano mandando in onda il Concertone di 1° maggio. Appare sul palco un giovane cantante. Sta in silenzio. Guarda il pubblico e alza un preservativo mostrandolo come un’ostia e dice: “Prendete e usatene tutti”. Poi la band Management del dolore post operatorio inizia a suonare il brano ‘Pornobisogno’.
Il gesto viene subito ripreso e commentato dalla pagina on line del Corriere della Sera Tv della sezione di Roma. La notizia rimbalza su twitter. Per quanti credono rimangono senza parole.
A partire da qui vorrei accennare a tre grandi temi che si aprono davanti a questo gesto.
Primo. E’ vero, il gesto è lecito. La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la nostra Costituzione permettono e tutelano la libertà di espressione.
Un caso analogo è capitato qualche mese fa in Francia con la pubblicazione di vignette contro l’Islam da parte della rivista satirica francese “Charlie Hebdo”, che seguivano alla diffusione on line del film americano “The innocence of muslims”.
Di per sé anche quell’atto era lecito. Ma ci chiediamo: il gesto di ieri sera e quello delle vignette in Francia sono anche opportuni?
Le stesse fonti che autorizzano la libertà di espressione tutelano anche il diritto alla libertà religiosa che permette ad ogni cittadino di professare il suo credo senza essere né umiliato né offeso nel viverlo.
C’è inoltre un terzo principio da non dimenticare: la reciprocità. Le religioni e la politica, ovunque e a tutti i livelli, devono infatti lavorare insieme per il rispetto della credenza dell’altro. Solo così si aiuta il mondo a crescere in umanità. Questo vale per l’educazione delle nuove generazioni, ma anche in tutte le espressioni che fanno cultura, come ad esempio il Concertone di ieri sera!
Quel gesto è stato un gesto di laicità? No, perchè la laicità si fonda sempre sul rispetto della libertà religiosa che non può né offendere né ledere.
Secondo. Per i credenti l’Ostia consacrata è il Corpo di Cristo. Il centro della della fede, la ragione della vita. In quel niente per il cristiano c’è tutto.
Vedere profanare quel gesto mi ha turbato. Tocca il cuore della nostra credenza, umilia le nostra comunità che credono e ritornano a vivere ogni domenica quel gesto. Se c’è una forza che anima e nutre i cristiani parte da quel gesto: elevare il corpo di Cristo verso il cielo per offrilo alla vita del mondo.
Se avessero ironizzato sullo Ior, la riforma della curia, il comportamento non corretto di alcuni uomini di Chiesa… ci avrebbe trovato aperti a discutere. Ma ironizzare quel gesto, è proprio stato segno di immaturità… e diciamolo anche di pubblicità scorretta.
Terzo. Non è la prima volta che capitano gesti così. Richiamava un po’ le sfide e i gesti di Morrison. Ma un conto è farli per sfogare una ricerca interiore, un altro è per offendere una cultura. Qui sta la differenza. Quando un gruppo di giovani contestò Morrison durante un concerto, egli si fermò per raccontare la sua vita davanti a 22.000 persone, poi alzò la voce e gridò: «Io non ho avuto abbastanza amore». «Dopo di che assunse la posizione del crocifisso. Solo sul palco, sotto una luce rosso sangue. Gli altri musicisti erano già scomparsi e gli applausi finiti, ma Jim restò lì immobile per tre strazianti minuti». Cosa sarà accaduto nella mente di Morrison? È il dramma della solitudine radicale, quella che arriva persino a rifiutare la presenza di Dio.
Ma ieri sera non era questo dramma che si voleva rappresentare.
@OcchettaFra
Senta, moralismo a parte, io vorrei introdurre un’altro grande tema: la grammatica. Si rende conto che hai scritto almeno due volte “ne” senza accento quando era necessario? Qui si fa del giornalismo (più o meno), se non si degna lei di accentare le parole mi dica chi deve farlo! E non mi venga a dire che ormai è entrato nell’uso, perché ho appena dato un esame di “Lingua Italiana” studiando, tra i vari volumi, su un testo di Gian Luigi Beccaria, che in materia ne (questo senza accento) sa più di me e lei messi assieme e posso garantirle che l’accento non è opinabile. E rimanendo in tema di accenti, “pò” è l’abbreviazione di “poco”, quindi si scrive con l’apostrofo, ossia ” po’ “. Infine, anche quando miracolosamente in questo articolo gli accenti finiscono per sbaglio nel posto giusto, le frasi sono sintatticamente costruite con sputo e preghiere: “no, perché la laicità si fonda sul rispetto della libertà religiosa CHE non può nè offenderla nè lederla”. Parliamoci chiaro, uno può anche giocare con il divertente trucchetto dei paroloni, ma è ridicolo se la frase non sta in piedi. Concludo facendole inoltre notare che “di per se” … Indovini indovini? VUOLE L’ACCENTO. Forse prima di tornare a metter becco in faccende che richiedono quanto meno l’uso corretto dell’italiano, farebbe meglio a farsi un bel ripasso. Non si preoccupi, un libro per le elementari andrà benissimo.
Le chiedo scusa. Ha proprio ragione, il pezzo l’ho scritto troppo velocemente e questo non mi giustifica. Scrivo e pubblico, le regole grammaticali che lei mi ha spiegato le conosco.
caro Francesco, non serve rispondere alle provocazioni di una che sbaglia verbo al secondo rigo
ha proprio ragione cara Eugenia (che guarda il dito quando si indica la luna)…Francesco ha forse messo un accento in meno e lei uno più (“un’altro tema”)…pari e patta, torniamo a parlare di quello che di interessante contiene l’articolo?
Cara cultrice della Lingua italiana perchè invece di scrivere cavolate non impara Lei per prima le regole basilari della nostra amata Lingua?
Se inizia a scrivere con il Lei perchè al secondo rigo già usa il tu??E’ forse diventata così velocemente amica dell’autore dell’articolo???
Diceva un nostro grande attore e poeta, il Principe Antonio dè Curtis, in arte Totò:”MAMIFACCIAILPIACERE!!!”
Concordo in pieno con l’articolo, condivisibile da chiunque abbia un minimo di gusto e di buon senso. Quanto al commento ridicolo della purista della lingua italiana, penso che il cognome più opportuno non sia “beccalli”, ma “baccalà”.
Io non capisco, sinceramente una persona è libera di leggere o non leggere l’articolo. Se lei è così brava, perchè non scrive sul suo sito?
@Eugenia, “un’altro grande tema”…l’apostrofo è un errore. Attenzione a bacchettare troppo in fretta gli altri
Accenti apostrofi e questioni della lingua a parte, il pezzo è comprensibilissimo e più che condivisibile… anche da chi non crede. Dalla Rai, al Parlamento, al Quirinale, alle Università, sui giornali a caratteri cubitali, fino ai tribunali e alla stessa scuola, leggo e ascolto strafalcioni continuamente… tale intransigenza letteraria, Sig.ra Eugenia Beccalli la riserva a tutti o è solo prurito? Perchè Le sarei accanto in una “crociata” linguistica senza alcuna presunzione di rimarcare refusi di battitura…. ma una cosa non capisco perchè “sputi e preghiere”? Sono gli accenti ad infastidirLa o l’idea di rispettare il prossimo di non scadere nella blasfemia mascherata da libertà di espressione? Perchè gli esami non finiscono mai, i correttori di bozze non sono mai abbastanza e il turpiloquio non diventi licenza poetica! Preferisco uno “sbaglio grammaticale” ad un’idea sbagliata…
ci metta pure le virgole che ho dimenticato… 😉
Grande Riccardo…
Riccardo, sei caro, ironico e davvero forte, mi hai fatto ridere 🙂 … e riflettere!
Grazie, di questi tempi il sorriso è l’unica difesa che ci resta!!!
Per Eugenia: un consiglio, dalle nostre parti qualcuno l’avrebbe già invitata a farsi una casa di ghiaccio all’equatore.
Cresca in fretta, per favore, ne ha un gran bisogno.
Io sono un ignorante rispetto a chi ha sostenuto esami insuperabili di “Lingua Italiana” studiando su testi che non sono nella mia libreria ma la Signora Eugenia ha fatto proprio una figura di m… mediocre livello! Come si fa ad appellarsi alla lingua italiana commettendo un paio di errori che anch’io, povero oratore e mediocre scrittore, ho ignorato preso dalla serietà dell’argomento ma che di certo non fanno onore alla “Lingua Italiana” tanto decantata e difesa! Come si fa a dare del “tu” al secondo rigo dopo aver dato del “lei” all’inizio di un discorso?!?!? oppure scrivere un altro con l’apostrofo!!!! Signora Eugenia, mi unisco al coro, si vergogni!
….Da cattolico, dovrei essere contro il preservativo… ma non lo sono. Sono contro, in linea teorica, la sessualità imperante che dilaga e avvelena il mondo e costringe quelli come me, i vergini, a vivere ai margini della società come rottami, scorie, parassiti…
Ma questo fa parte del gioco del XXI secolo… visto che il sesso ormai è inevitabile, a tutti i livelli, allora è UN DOVERE MORALE INCENTIVARE, se non rendere OBBLIGATORIA, la distribuzione dei profilattici, per evitare la sovrabbondanza di gravidanze, che conducono a aborti o peggio ancora alla sovrappopolazione, ma soprattutto per evitare la diffusione dell’AIDS, un virus incurabile che può distruggere l’umanità…
Quanto alla provocazione, a me è parsa acqua fresca: cent’anni fa James Joyce poteva parodiare in modo blasfemo, nel suo ULISSE, la Messa in latino con un catino da barba, e far gridare al suo protagonista ebreo IL SUO DIO è UN EBREO COME ME!
Nel 1600 Giordano Bruno scandalizzò il mondo dicendo che la CROCE era un simbolo sacro centinaia di anni prima della nascita di Cristo. Cosa vera!…
Ciao Francesco, dai banchi della Gregoriana alle pagine Internet… chi si rivede! Che dire, concordo con te e aggiungo un mio piccolo contributo. Per me si è trattato di un gesto blasfemo che penso sia stato concepito per motivi pubblicitari (e gli è andata male, direi); quello che mi ha colpito, oltre la blasfemia in sé, è la totale noncuranza del sentimento religioso altrui. Questa cultura del ‘io ho i miei diritti e li faccio valere fino alla morte (in tutti i sensi)’ sta portando la gente all’individualismo parossistico, all’egocentrismo e all’egoismo sfrenati. sempre meno interessa che il prossimo possa essere colpito anche molto negativamente dalle parole, dai gesti. interessa dire la propria, sempre e comunque, perché ‘se ne ha diritto’, sempre e comunque. Magari si pensano, dicono e fanno delle autentiche castronate ma non importa: quello che si pensa, si dice e si fa va bene per definizione perché va bene secondo se stessi e per se stessi. Che pena… Quanto alle istanze grammaticali della sig.ra Eugenia, di per sé mi trovo d’accordo con lei; peccato che abbia subito dimostrato di doversi prima togliere la trave dall’occhio. Umiltà, ci vuole…
…Saverio quanto tempo! Meno male che gli esami sono finiti! Ciao f
Comunque, vedo che i “comment” sono per l’errore insignificante di grammatica e non per la notizia ! concordo con Saverio : “Per me si è trattato di un gesto blasfemo che penso sia stato concepito per motivi pubblicitari …ecc!”
L’ha ribloggato su BABAJI.