Giovanni Nepomuceno
“Molte persone lo incrociano ogni giorno ma non lo sanno riconoscere. In incognito, invece, l’immagine di Giovanni Nepomuceno collocata su molti ponti, nel centro di molte piazze, dipinta in tante chiese e presente in molti musei delle nostre città e campagne, accompagna nel tempo lo scorrere della nostra vita.
Altri, chiamandolo san Giovanni, pensano a Giovanni il Battista, mentre lui è solo stato battezzato con il nome del precursore di Cristo.
Ma allora chi è Giovanni Nepomuceno e come distinguerlo dal Battista? Se siamo davanti ad una statua, un quadro o un altare che raffigura un uomo alto, vestito da canonico, mentre contempla un crocifisso che tiene tra le mani, ha cinque stelle intorno al suo volto e, a volte, tiene un ramo di palma, oppure posa il dito della mano destra sulle labbra, simbolo del segreto sacramentale, questo è Giovanni Nepomuceno, il protettore dei confessori, dell’onore e delle acque, in particolare di tutte le persone in pericolo di annegamento”.
Giovanni e l’Italia
Se vogliamo pensare alla presenza di Giovanni Nepomuceno in Italia, potremmo pensare che si limiti alle terre altoatesine, culturalmente legate alla Mitteleuropa. E invece ci stupisce che il Nepomuceno è venerato nell’intera penisola, dal Trentino alla Sicilia, dove il culto è ancora vivo ad Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Alta Villa Milicia, Acireale e Stazzo. E’ viva la devozione in tanti paesi della provincia di Bolzano, in cittadine come Vipiteno dove il Santo è patrono, o Bressanone con la statua sotto il portalino barocco presso il ponte sull’Isarco; a Bergamo nelle chiese di sant’Anna e san Martino; a Belluno; Feltre; Pieve di Cadore; in Provincia di Brescia a Bagolino e Bedizzole. La devozione è molto diffusa anche nelle province di Verona e di Vicenza. San Giovanni è venerato a Bedizzole come protettore contro le alluvioni del fiume Chiese. In queste parti lo venerano anche come protettore dalla grandine e delle vigne da cui si produce il merlot “Nepomuceno”, che nel 2001 ha vinto il premio del miglior merlot d’Italia.
La sua presenza è arrivata anche a Milano, Monza e Cassano d’Adda, per giungere poi a Novara, a Garbagna novarese e a Romentino.
La storia del Santo si intreccia così nelle storie di molte popolazioni locali che hanno voluto che Lui rimanesse tra loro. Nel caso di Romentino, comune a 8 km da Novara, che da 200 anni ha una statua del Nepomuceno collocata nel cuore del Paese, alcune storie popolari si tramandano da generazione a generazione. Si racconta che la statua è stata trovata sui fondali del fiume Ticino e successivamente posta sul ponte del Ticino della strada reale, detta Moneta, che collegava Milano con Novara, al confine di due paesi di campagna. Ancora oggi non si è certi se la statua arrivò in paese dopo aver vinto una gara di corsa con Trecate, il paese vicino, o se invece la statua venne collocata su un carro e dal ponte fu portata da due buoi bianchi che, al bivio tra i due paesi, scelsero Romentino. In ogni caso, come segno di cortesia verso i vicini, la statua è ancora girata verso di loro. Ma al di là dei racconti, la causa sulla proprietà del monumento di Giovanni arrivò fino all’avvocatura generale di sua Maestà e al Senato di Torino.
Giovanni è presente anche nella meravigliosa piazza di Vigevano , a Pavia, a Padova e in tanti altri luoghi di montagna come Bormio, Livigno, e in Val d’Aosta.
A Venezia il Nepomuceno è collocato sopra il Canal Grande. Qui Giovanni è stato patrono della città e del clero ed è ritenuto il protettore dei gondolieri in pericolo di affogamento. L’autore della scultura sul Canale di Cannaregio (1742) è Giovanni Marchiori, mentre tra i dipinti più originali troviamo quello del Martirio del Tiepolo all’Oratorio del Crocefisso attiguo alla chiesa di san Polo, in cui due torturatori guardano dal ponte il santo sofferente in mezzo alle onde del fiume mentre uno di loro vuole gettare una grande pietra sul martire. L’altro dipinto è quello della Madonna che appare a san Giovanni Nepomuceno, commissionato da Bartolomeo Carminati, parroco di san Polo, al celebre Giambattista Tiepolo (1696-1770), padre del pittore precedente. Un’altra sua meravigliosa immagine è venerata nella chiesa parrocchiale di santo Stefano in cui vengono raffigurati santa Lucia e Giovanni Nepomuceno dinanzi all’Immacolata, eseguito da Jacopo Marieschi (1776).
Giovanni è anche collocato sul ponte più importante della storia del cristianesimo, il Ponte Milvio a Roma, in cui Costantino, vincendo Massenzio nel 312, si convertì – come si dice – al cristianesimo grazie ad un sogno fatto prima della battaglia. La statua di Giovanni di Agostino Cornacchini, è stata collocata nel 1731 grazie al cardinal Federico Althann appartenente a una famiglia nobile austriaca e relatore nel processo di canonizzazione. La statua esprime il ringraziamento del Cardinale al Nepomuceno per due benefici che aveva ricevuto: la sua guarigione dal chiragra e quella di suo zio Michele Carlo, conte Althann, su cui cadde un balcone e che si salvò grazie alla protezione del Santo (1721).
La statua romana fu benedetta il 26 giugno 1731 dal cardinal Álvaro Cienfuegos della Compagnia di Gesù, anche lui coinvolto nel processo della canonizzazione del Santo.
Nella chiesa romana di S. Lorenzo in Lucina, la cappella riservata alla sepoltura dei boemi più illustri vissuti in Italia è decorata con due affreschi di Giuseppe Altobelli che illustrano episodi della vicenda del Nepomuceno. In questa cappella è nata la confraternita del Santo protettore della buona fama.
Dal volume: Giovanni Nepomuceno. Il custode dei segreti