Agli inizi degli anni Duemila, come ho scritto su La Civiltà Cattolica, alcune cattedre di diritto penale esaminarono in modo approfondito la riforma del carcere di Tihar a Nuova Delhi, in India, come possibile modello di rieducazione. La riforma, elaborata dalla direttrice Kiran Bedi, si basava su un’idea di carcere «correzionale», «collettivo» e «comunitario», e poneva al centro del modello la meditazione profonda. In soli due anni la recidiva di…
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