Conferenza a Civiltà Cattolica. LE NUOVE VIE DEL LAVORO

Sabato 30 settembre alle ore 18,00 riprende la stagione delle conferenze di Civiltà Cattolica. E’ per questo che ti vorrei invitare per riflettere insieme su uno dei temi caldi dell’agenda sociale e politica. L’incontro avrà come titolo: LE NUOVE VIE DEL LAVORO Riforme, competenze e formazione per un futuro da progettare Abbiamo invitato quattro noti esponenti del mondo culturale italiano che a seconda del loro punto di vista ci aiuteranno…

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Il lavoro promesso. Libero, creativo, partecipativo e solidale

Da oggi il volume è in libreria e in rete. Per scriverlo mi sono seduto alla scuola di molti giovani che grazie alla loro creatività e alla loro flessibilità mi hanno insegnato una nuova prospettiva del lavoro oggi. E’ per questo che – per chi vuole fare sacrificio e impegnarsi – si aprono importanti cammini da percorrere. La struttura del volume. Dall’introduzione…   Lavoro. Un parola promessa. A volte tradita….

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«Fu guardato e allora vide». Attualizzare gli inizi al #Metting17

Da Il Sussidiario Nel suo messaggio al #Meeting17, Papa Francesco tocca le radici della nostra esistenza. Vengono alla mente i versi di Tolkien: «Il vecchio ch’è forte non s’aggrinza. Le radici profonde non muoiono. Dalle ceneri rinascerà un fuoco». Siamo memoria di una Presenza che ci ha incontrato e chiamato per nome. Per tenere acceso questo fuoco, Francesco ci chiede di custodire la memoria. È il tema di quest’anno, tratto…

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Giovani, lavoro e dignità della persona

di Benedetta Grendene “Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo sguardo” affermava la poetessa Alda Merini. E’ stato uno sguardo posato sulla realtà in modo attento e commosso quello donato ai visitatori del Meeting per l’amicizia fra i popoli durante l’incontro di martedì 22 agosto sul tema “Giovani, lavoro e dignità della persona”. Le riflessioni…

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Il lavoro. Qualche appunto di antropologia

Sul piano antropologico l’uomo è chiamato a rimanere il soggetto della tecnologia, e non un oggetto. Il dispositivo tecnologico è e resta frutto della sua intelligenza. Occorre negare ciò che i fautori del dominio della tecnologia sull’uomo affermano: naturale è uguale ad artificiale. È quindi urgente creare organismi o istituzioni che garantiscano la governance dell’innovazione tecnologica. L’ho recentemente scritto sul sito di benecomune. L’uomo e la macchina iniziano a interagire ma il loro…

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I populismi come burrasche sulle istituzioni

Nihil novi sub sole. Quando nella storia i populismi ritornano, sono come onde burrascose che si abbattono su governi e istituzioni. Esistono diversi tipi di populismo, che si danno nel tempo e a seconda delle culture, a partire dalla metà dell’Ottocento. Ma hanno un denominatore comune: esprimono un deficit di rappresentanza; negano il pluralismo; sono promotori di forme demagogiche di democrazia diretta. I populismi crescono soprattutto a causa della paura…

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L’idea di democrazia di Rousseau. Quali affinità con il pensiero dei M5S? (V parte)

A livello politico Rousseau parte da un presupposto sociologico: lo Stato moderno che sta nascendo e la borghesia che continua a governare stanno diventando incompatibili tra loro. Così per dare un senso all’uomo e alla società ritiene utile partire da un’ipotesi logica che, pur non essendosi realizzata nella storia, ne costituisce il fondamento. Il punto di partenza è costituito, secondo lo schema classico del giusnaturalista laico, dallo stato di natura,…

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Le aree interne, il cuore del Paese Italia

Piccole Italie. Le aree interne e la questione territoriale. Sono punti su cui riflettere ancora insieme, ma in sintesi sono le idee che ho sviluppato dall’invito alla Camera dei deputati dell’on Enrico Borghi, alla presenza dell’on. Boschi, Realacci, Bobba, Rosato e alla Presidente della Regione Umbria, Marini.   1. Sono 5585 i piccoli comuni italiani sotto i 5.000 abitanti, rappresentano il 70% dei 7998 comuni italiani. Le aree interne in…

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Rousseau e il suo rapporto con Dio (IV parte)

Negli scritti di Rousseau l’esperienza religiosa è presente, tocca la dimensione di attesa dell’umano, ma non è ancora esperienza di fede. Gesù è per lui l’uomo perfetto, ma non il Figlio di Dio; non crede infatti né nell’incarnazione né nella risurrezione né tantomeno nel Dio trinitario. Si professa cristiano, ma in realtà è un teista storico che si limita a credere nella trascendenza da cui fa dipendere la sua visione…

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